L’attuale struttura venne edificata agli inizi del ‘700 e rimaneggiata fino ai primi decenni dell’800. A livello architettonico non mostra caratteristiche particolari.
La facciata, rivolta a Nord-Ovest, presenta un grande portale sormontato da un timpano spezzato in cui è posta, al centro, una finestra rettangolare sulla cui vetrata sono rappresentati i tre Santi fratelli.
In alto, il prospetto si chiude con un grande frontone triangolare, con ai lati due pinnacoli e una croce in ferro al centro. A destra è presente una piccola sagrestia ed una piccola loggia campanaria.
La pianta della chiesa è rettangolare e termina con un’abside semicircolare che ospita l’altare maggiore e le statue lignee cinquecentesche dei santi Alfio, Filadelfo e Cirino.
La volta a botte è decorata con semplici stucchi che riprendono figure geometriche.
L’arco che introduce il presbiterio è arricchito da un cartiglio con una scritta in latino che indica il luogo come una “fonte di sangue”, riferendosi al martirio dei tre fratelli.
I quattro altari laterali ospitano altrettante opere pittoriche risalenti al XVIII secolo.
La prima tela, partendo da destra, raffigura S. Neofito, primo vescovo di Lentini, con i santi Cleonico e Stratònico. Seguono una Madonna delle Grazie e, dall’altro lato, una Crocifissione.
L’ultima tela, entrando a sinistra, rappresenta il martirio dei tre santi: ad Alfio, il fratello maggiore viene strappata la lingua perché troppo intento a predicare e ad affermare la propria fede; Filadelfo, il secondo fratello, viene arso su una graticola rovente; Cirino, il più giovane, viene immerso in una caldaia di pece bollente. La scena raffigura il 10 maggio 253 d.C.