Protetta da un’artistica cancellata, la cappella dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino si affaccia sulla navata destra attraverso un arco d’ingresso che presenta nell’intradosso decorazioni pittoriche floreali e le raffigurazioni delle virtù dei martiri: fede e coraggio.
Lo spazio è diviso in due vani di cui solo uno visibile.
Il vano più interno è occluso alla vista in quanto custodisce uno dei tesori della città: il bellissimo fercolo d’argento con la statua del Sant’Alfio seduto, venerata e portata in processione per la grande festa di maggio.
La cappella, rimaneggiata a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 del ‘900, ha uno stile classicheggiante, decorata con lesene, capitelli e piccole nicchie a mosaico con tessere dorate.
L’importante trabeazione introduce la volta a botte cassettonata e, al centro di essa, è incastonata una vetrata artistica raffigurante lo stemma dell’antica cattedrale.
Nella lunetta frontale, il dipinto dell’artista catanese Carmelo Comes rappresenta la morte di Santa Tecla, figura fondamentale nella storia della Chiesa lentinese.
La cappella, infine, ospita le sculture ottocentesche dei tre Santi martiri, rappresentati ancora una volta sul trono; la sensibilità e l’affetto del popolo vede in quella poltrona un modo per attutire la stanchezza dei tre fratelli, costretti a percorrere a piedi la lunga strada che da Vaste, in Puglia, li portò a Lentini, luogo del martirio.