L’artistico portone ligneo fu realizzato tra il 1732 e il 1734. È suddiviso in 32 formelle di cui 16 rappresentazioni e 16 didascalie. I simboli scolpiti sono legati alla storia della Chiesa leontina e alla città ed ognuno di esso è accompagnato da una breve didascalia in latino, utile ad interpretare il significato delle rappresentazioni. Partendo dall’alto vediamo accostati una Madonna con bambino e i tre Santi Alfio, Filadelfo e Cirino. Ciò a simboleggiare l’unificazione delle due chiese più importanti della città, da cui proviene il titolo dell’attuale Duomo dedicato, appunto, a Santa Maria La Cava e Sant’Alfio.
Nella fascia sottostante, partendo da sinistra, vediamo lo stemma del vescovo siracusano Matteo Trigona, quello di Papa Clemente XII, quello del re Carlo VI d’Asburgo e quello della città di Lentini.
Nella sezione più in basso sono riprodotti simboli legati alla sofferenza, come gli strumenti del martirio dei tre fratelli e simboli legati alla Chiesa; sono rappresentati, inoltre, la palma che resiste senza spezzarsi e il vascello che naviga i mari tempestosi, emblema della comunità cristiana che attraversa i secoli e resiste alle difficoltà.
Nell’ultima sezione, infine, sono scolpiti simboli di speranza: un promontorio che si innalza su una sorgente d’acqua viva, metafora della crescita ed elevazione della Chiesa leontina; le palme e le corone della vittoria dei martiri e, per finire, una saetta che si scaglia su un Cedro del Libano, albero che simboleggia l’eternità, l’elevazione spirituale, che non teme alcuna avversità; questa figura è molto ricorrente nelle Sacre Scritture.